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Tariffa R.c.auto unica nazionale "affondata" in Parlamento

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Tariffa R.c.auto unica nazionale "affondata" in Parlamento

Borrelli: «Pronto a riproporla»

C’era voluto più di un anno e mezzo perché fosse calendarizzata la legge sulla Tariffa Unica Rc Auto, con tanto di impegno prioritario del gruppo parlamentare Allean- za Verdi Sinistra, ma il provvedi- mento - presentato per la prima volta nel dicembre del 2022 - è stato affossato in aula da una manciata di giorni, cioè all’inizio di agosto. Niente da fare, dunque, per gli automobilisti di Napoli e del Sud, che continueranno «a pa- gare il doppio o il triplo di quelli del Nord», commenta il deputato di Avs Francesco Borrelli, che appena eletto a Montecitorio aveva proposto la «Tariffa Unica per chi non commette sinistri da 10 anni, indipendentemente dal Comune di residenza». La lunga attesa, però, non ha prodotto risultati. A contribuire, tra gli altri, alla boc- ciatura del provvedimento, oltre- tutto, «con una relazione contraria alla legge - prosegue lo stesso Borrelli - è stato proprio il deputato Andrea De Bertoldi, che poco dopo è stato espulso da Fratelli d’Italia». Allo studio, però, ci sono dei correttivi per la Tariffa Unica, che potrebbe essere rimodulata e riproposta già a partire dall’au- tunno che sta per iniziare.

LA LEGGE
La storia del provvedimento che avrebbe dovuto consentire agli automobilisti napoletani (e del Mezzogiorno) “virtuosi”, cioè senza sinistri da 10 anni, di non subire salassi con le polizze, è abbastanza lunga. La Tariffa Unica, negli ultimi due anni circa, aveva anche ricevuto un appoggio bipartisan da parte dei parlamentari. Sostegno che, però, a conti fatti non si è tradotto in alcun passo concreto. Il testo della norma prevedeva una «modifica all’articolo 133 del codice delle assicurazioni private», con l’istituzione dell’«applicazione del premio più basso» per chi non era incappato in incidenti stradali dal 2024. Napoleta- ni, baresi e palermitani “virtuosi”, in pratica, sarebbero stati salvati dalle stangate e dai rincari, parametrati sulla base dei Comuni di

residenza. «La bocciatura della legge Rc Auto Tariffa Unica risale a inizio agosto», sottolinea ancora Borrelli, che non ha intenzione di arrendersi sul tema e annuncia:

«Riproporremo il contenuto della legge alla prima occasione, forse già intorno alla metà di settembre».

IL PROPOSITO
In che modo si potrebbe modificare la legge? «Per esempio suggerendo di cambiare i parametri sul- la base dei quali si valuta la probabilità di un sinistro - continua il deputato di Alleanza Verdi Sinistra - Stiamo pensando anche di introdurre l’obbligo di verifica del sinistro attraverso le scatole nere, obbligo che a oggi non esiste. In ogni caso, stiamo ancora aspettando proposte migliorative del provvedimento, suggerimenti che per ora nessuno ha depositato. Purtroppo tanti dei parlamentari del Mezzogiorno che si erano impegnati a sostenere la legge, poi, non lo hanno fatto. Resta sotto gli occhi un dato incontroverti- bile: un cittadino di Napoli in particolare, e delle isole o del Sud in generale, paga il doppio o il triplo di un italiano del Nord, a parità di incidenti e condizioni. Sostanzial- mente, questa delle Rc Auto è una concretizzazione già in essere dell’autonomia differenziata». Al di là delle posizioni politiche, sta di fatto che a marzo - è cioè a pochi mesi di distanza dall’arrivo di quella che fu un’altra stangata per gli automobilisti partenopei - ebbe luogo una discussione in Commissione Finanze alla Camera dalla quale non emerse un no ufficiale al provvedimento. Ai primi del mese in corso, invece, è arrivata la bocciatura in aula.

Fonte Il Mattino del 21.08.2024

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